O si è felici o si è complici. Lettura scenica a cura di Massimo Verdastro
Data: | martedì 15 giugno 2010 |
Ora: | 21.30 - 22.30 |
Luogo: | Teatro Nuovo Montevergini |
Via: | Via Montevergini 8 |
Città/Paese: | Palermo, Italy |
Descrizione
Spettacolo teatrale “O Si E’ Felici O Si E’ Complici” regia di Massimo Verdastro tratto da un testo di Nino Gennaro, con la Compagnia Verdastro/Della Monica e Massimo Milani.
A trenta anni dai tragici fatti di Giarre e dalla nascita di Arcigay La Compagnia Verdastro Della Monica presenta "O si è felici o si è complici" Lettura scenica dall’opera di Nino Gennaro a cura di Massimo Verdastro con Nando Bagnasco, Francesca Della Monica, Andrea Macaluso, Massimo Milani, Giuseppe Sangiorgi e Massimo Verdastro
Musiche a cura di Francesca Della Monica
Video di Pippo Zimmardi
Lo spettacolo è donato per adesione e in maniera assolutamente gratuita dal regista e dalla compagnia di attori al Sicilia Pride 2010 di Palermo, per ricordare il suicidio/omicidio di Giorgio e Toni avvenuto a Giarre nel 1980 e in occasione dei 30 anni dalla nascita a Palermo del primo circolo Arcigay della storia.
Il comitato organizzatore del Pride chiede solamente un contributo di 5€ per coprire le spese di spostamento della compagnia teatrale.
Gli inviti vanno ritirati presso Quir di Gino e Massimo in Via Ponticello 55/57 (di fronte Casa Professa), Palermo.
Per info contattare il 3398239962 o 3474975622.
Nino Gennaro
poeta, politico di 'strada', autore teatrale, saggista, attore, nasce a Corleone nel 1948 e muore di Aids a Palermo nel settembre 1995.
L'impegno culturale e politico, la battaglia antimafia e il suo essere in prima linea per l'affermazione dei diritti omosessuali, fondamenti del suo essere artista, fanno di lui una figura dirompente nel variegato mosaico di quanti si sono spesi in prima persona perché Corleone non fosse "una repubblica indipendente" e i corleonesi non fossero considerati soltanto come "gregari di Liggio". Nino è tuttavia una personalità inscrivibile nel panorama della drammaturgia e della poesia non solo italiana di questi ultimi anni, per aver compreso e analizzato la portata del retaggio culturale della sua terra e per averlo "traghettato" in una dimensione spaziale e poetica più ampia che trascende la territorialità.
Per questo suo essere testimone partecipe di realtà complesse e per la vitalità che nella sua espressione umana e poetica non riesce a distinguere tenerezza e dissacrazione, amore e distacco, la sua voce è stata accostata a quella di Pasolini, Genet, Cioran, Testori, Koltès, Jarman.
Massimo Verdastro
a partire dai primi anni ’90 si è fatto promotore e interprete dell’opera di Nino Gennaro portando in scena, in molte città italiane e anche all’estero, gran parte dei testi “teatrosi” del poeta di Corleone. Una divina di Palermo è stato il primo spettacolo che ha rivelato ad un pubblico più ampio la potenza espressiva e l’impegno civile di Gennaro. Dopo Una divina di Palermo, Verdastro ha portato in scena: La via del sexo, Rosso Liberty, Alla fine del pianeta, Teatro Madre, O si è felici o si è complici. Nel 2005 per Editoria e Spettacolo è stato pubblicato il libro Teatro Madre – sei testi di Nino Gennaro per ricordarlo a dieci anni dalla morte.
Massimo Milani
Transgender*, artigiano, uno dei cinque presidenti onorari di Arcigay Sicilia e uno dei Sindaci di Arcigay Palermo, impegnato da sempre nel campo dei diritti civili e in particolare di quelli delle persone LGBT.
Da oltre 30 anni militante del movimento omosessuale, prima a Roma e poi a Palermo, fu tra gli attivisti del “FUORI!” negli anni ’70 e tra i fondatori, nel dicembre 1980 e a Palermo, del primo circolo Arcigay della storia, nato in seguito al suicidio/omicidio di Giorgio e Toni a Giarre che tanto sconvolse la comunità omosessuale.
Nel 1981, ad un anno dalla scomparsa dei due giovani amanti, Arcigay Palermo proprio a Giarre tenne il primo incontro pubblico in commemorazione degli stessi, incontro al seguito del quale lo storico militante omosessuale Nino Gennaro propose uno spettacolo in loro ricordo.
Nel 1990 Milani apre insieme al compagno Campanella il “NEO”, il primo Centro culturale omosessuale di Palermo e nel 1993, davanti la Casa comunale di Palermo (Palazzo Pretorio), sposa simbolicamente il compagno decennale Gino Campanella, partner nella vita e nelle mille battaglie di civiltà.
Nel 2003, il Coordinamento GLBT di Palermo che vedeva collaborare diverse associazioni e militanti, organizza la manifestazione durata un’intera settimana a favore delle unioni tra persone dello stesso sesso dal titolo “25 anni Illegalmente Insieme” che vede Massimo e Gino protagonisti assoluti. Durante il corso di questa manifestazione, per la prima volta una coppia gay (in quanto coppia gay che avanza richieste precise di riconoscimento per se e per tutti) viene ricevuta ufficialmente dal Sindaco della città di Palermo.
Oggi Massimo Milani e Gino Campanella hanno fortemente voluto che a 30 anni dal suicidio/omicidio di Giarre e dalla nascita della prima Arcigay, nonché a 15 anni dalla scomparsa dell’intellettuale siciliano Nino Gennaro, si riproponesse una lettura del testo teatrale di quest'ultimo, “O si è felici o si è complici”, affinché non venga disperso un patrimonio di memoria e di battaglie civili che appartengono a tutte le persone sensibili all’evoluzione civile di questo Paese e di questa Regione.
A trenta anni dai tragici fatti di Giarre e dalla nascita di Arcigay La Compagnia Verdastro Della Monica presenta "O si è felici o si è complici" Lettura scenica dall’opera di Nino Gennaro a cura di Massimo Verdastro con Nando Bagnasco, Francesca Della Monica, Andrea Macaluso, Massimo Milani, Giuseppe Sangiorgi e Massimo Verdastro
Musiche a cura di Francesca Della Monica
Video di Pippo Zimmardi
Lo spettacolo è donato per adesione e in maniera assolutamente gratuita dal regista e dalla compagnia di attori al Sicilia Pride 2010 di Palermo, per ricordare il suicidio/omicidio di Giorgio e Toni avvenuto a Giarre nel 1980 e in occasione dei 30 anni dalla nascita a Palermo del primo circolo Arcigay della storia.
Il comitato organizzatore del Pride chiede solamente un contributo di 5€ per coprire le spese di spostamento della compagnia teatrale.
Gli inviti vanno ritirati presso Quir di Gino e Massimo in Via Ponticello 55/57 (di fronte Casa Professa), Palermo.
Per info contattare il 3398239962 o 3474975622.
Nino Gennaro
poeta, politico di 'strada', autore teatrale, saggista, attore, nasce a Corleone nel 1948 e muore di Aids a Palermo nel settembre 1995.
L'impegno culturale e politico, la battaglia antimafia e il suo essere in prima linea per l'affermazione dei diritti omosessuali, fondamenti del suo essere artista, fanno di lui una figura dirompente nel variegato mosaico di quanti si sono spesi in prima persona perché Corleone non fosse "una repubblica indipendente" e i corleonesi non fossero considerati soltanto come "gregari di Liggio". Nino è tuttavia una personalità inscrivibile nel panorama della drammaturgia e della poesia non solo italiana di questi ultimi anni, per aver compreso e analizzato la portata del retaggio culturale della sua terra e per averlo "traghettato" in una dimensione spaziale e poetica più ampia che trascende la territorialità.
Per questo suo essere testimone partecipe di realtà complesse e per la vitalità che nella sua espressione umana e poetica non riesce a distinguere tenerezza e dissacrazione, amore e distacco, la sua voce è stata accostata a quella di Pasolini, Genet, Cioran, Testori, Koltès, Jarman.
Massimo Verdastro
a partire dai primi anni ’90 si è fatto promotore e interprete dell’opera di Nino Gennaro portando in scena, in molte città italiane e anche all’estero, gran parte dei testi “teatrosi” del poeta di Corleone. Una divina di Palermo è stato il primo spettacolo che ha rivelato ad un pubblico più ampio la potenza espressiva e l’impegno civile di Gennaro. Dopo Una divina di Palermo, Verdastro ha portato in scena: La via del sexo, Rosso Liberty, Alla fine del pianeta, Teatro Madre, O si è felici o si è complici. Nel 2005 per Editoria e Spettacolo è stato pubblicato il libro Teatro Madre – sei testi di Nino Gennaro per ricordarlo a dieci anni dalla morte.
Massimo Milani
Transgender*, artigiano, uno dei cinque presidenti onorari di Arcigay Sicilia e uno dei Sindaci di Arcigay Palermo, impegnato da sempre nel campo dei diritti civili e in particolare di quelli delle persone LGBT.
Da oltre 30 anni militante del movimento omosessuale, prima a Roma e poi a Palermo, fu tra gli attivisti del “FUORI!” negli anni ’70 e tra i fondatori, nel dicembre 1980 e a Palermo, del primo circolo Arcigay della storia, nato in seguito al suicidio/omicidio di Giorgio e Toni a Giarre che tanto sconvolse la comunità omosessuale.
Nel 1981, ad un anno dalla scomparsa dei due giovani amanti, Arcigay Palermo proprio a Giarre tenne il primo incontro pubblico in commemorazione degli stessi, incontro al seguito del quale lo storico militante omosessuale Nino Gennaro propose uno spettacolo in loro ricordo.
Nel 1990 Milani apre insieme al compagno Campanella il “NEO”, il primo Centro culturale omosessuale di Palermo e nel 1993, davanti la Casa comunale di Palermo (Palazzo Pretorio), sposa simbolicamente il compagno decennale Gino Campanella, partner nella vita e nelle mille battaglie di civiltà.
Nel 2003, il Coordinamento GLBT di Palermo che vedeva collaborare diverse associazioni e militanti, organizza la manifestazione durata un’intera settimana a favore delle unioni tra persone dello stesso sesso dal titolo “25 anni Illegalmente Insieme” che vede Massimo e Gino protagonisti assoluti. Durante il corso di questa manifestazione, per la prima volta una coppia gay (in quanto coppia gay che avanza richieste precise di riconoscimento per se e per tutti) viene ricevuta ufficialmente dal Sindaco della città di Palermo.
Oggi Massimo Milani e Gino Campanella hanno fortemente voluto che a 30 anni dal suicidio/omicidio di Giarre e dalla nascita della prima Arcigay, nonché a 15 anni dalla scomparsa dell’intellettuale siciliano Nino Gennaro, si riproponesse una lettura del testo teatrale di quest'ultimo, “O si è felici o si è complici”, affinché non venga disperso un patrimonio di memoria e di battaglie civili che appartengono a tutte le persone sensibili all’evoluzione civile di questo Paese e di questa Regione.
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