sabato 16 maggio 2009

Eleonora Abbagnato

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Parigina d’adozione e italiana… pardòn! Palermitana, come lei stessa precisa con orgoglio, di nascita. Lineamenti eterei, angelici, braccia leggere e sinuose come dei petali, forme femminili ma leggiadre come piume, carnagione chiara e due grandi occhi blu: Eleonora Abbagnato non è poi tanto diversa dalle principesse aggraziate e pacate, mito delle nostre infanzie, che lei stessa interpreta e “vive”( e muore!) nei suoi amati balletti.
Ma improvvisamente, dietro a tutto questo candore fiabesco, un temperamento mediterraneo: come hanno detto di lei, “una principessa contemporanea uscita dalle fiabe per correre, con tutta sé stessa, nel nostro tempo accelerato ed esigente”, una donna forte e decisa. Non solo ora che con i suoi 28 anni ha raggiunto tutto il desiderabile per una danzatrice: donna, Eleonora lo è sempre stata, fin da quando, ingenua dodicenne, lascia i giochi e le gonne della mamma per inseguire un sogno, il balletto. Ma tanti sogni muoiono presto nei nostri cuori, sopraffatti da paure, vigliaccherie, ansie (nostre o di chi ci sta vicino!). E invece Eleonora si focalizza solo su quello che vuole, anche a scapito della vicinanza della famiglia; ha il coraggio di chiedersi definitivamente: cosa voglio veramente ESSERE nella vita? E lo scopre, che fortuna!, molto presto. La sua vera anima, la sua vera ragione, la sua vera gioia era la danza, il corpo (e le emozioni) in movimento.
Invece che giocare con le bambole come tutte le sue coetanee, Eleonora si rilassa guardando videocassette di grandi balletti classici, e invece di annoiarsi al negozio di abbigliamento della mamma di via Umberto Giordano a Palermo, a 3 anni sale gli scalini e si ritrova nelle scuola di danza di Marisa Benassai, dove per i primi tempi fissa attonita i tutù e le scarpette delle bambine che danzano. Ma non tarda molto a inserirsi nel gruppo e a soli 4 anni, ecco il primo paio di “mezze” e il primo saggio. Arrivano presto anche le partecipazioni a concorsi e stage, dove ottiene sempre ottimi riconoscimenti.
La piccola è già in tv all’età di 11 anni, scoperta da Pippo Baudo che la fa ballare in diretta un brano con Raffaele Paganini, e già in quell’occasione mostra tutta la disinvoltura e la sicurezza di un’artista fuori dal comune. Passerà anche sotto gli occhi attenti della Fracci, per un provino. Ma in questo suo continuo impaziente “girovagare”, sempre incoraggiata dalla famiglia, a 12 anni va a studiare a Montecarlo, nella scuola di Marika Bresobrasova.
Il grande coreografo Roland Petit, a Palermo per mettere in scena al Teatro Massimo “La Bella Addormentata”, la nota e la vuole per il ruolo di Aurora piccola, e da allora comincia una lunga tournée di un anno tra Marsiglia e Parigi. Dopo aver frequentato per più di un anno a Cannes lo stage dell’insegnante Rosella Hightower e l’Accademia di Danza Principessa Grace a Monaco, a 13 anni conosce Claude Bessy, allora direttrice dell’Accademia dell’Opèra, che dopo un’audizione privata la ammette, come borsista, alla Ècole de danse dell'Opèra di Parigi. Tre mesi dopo è già “ufficialmente” nella scuola. Sarà soltanto quattro anni dopo, nel 1996, appena maggiorenne, che si diploma, entrando nel corpo di ballo dell’Opèra.
Da lì si susseguono a cascata una serie di riconoscimenti della critica e successi di pubblico, in una parabola ascendente senza sosta: Coryphée nel ’99, Sujet nel 2000 e finalmente Première danseuse(Prima ballerina) nel 2001. L’unica ballerina italiana del nuovo millennio ad avere raggiunto un traguardo di così grande importanza.
Ma nonostante questo Eleonora è una ragazza semplice, una ragazza da jeans e maglietta, che alle interviste si presenta con i capelli raccolti e senza eccessivo trucco, e che adora, come tutte le donne, il piacere dell’essere esibizionista, quel piacere che, mancando, non le avrebbe consentito di fare la ballerina. Lo racconta lei stessa che da piccola le piaceva usare i movimenti del suo corpo per attirare l’attenzione della famiglia.
Nonostante la vita frenetica e completamente dedicata alla danza, è riuscita a trovare uno spazio per l’amore (naturalmente tra le mura dell’Opèra!) fidanzandosi per cinque anni con il ballerino Jeremye Belingard, una delle due storie importanti che le piace ricordare. Ora è single e si dedica ad ascoltare musica jazz e caraibica, a leggere i libri di Amelié Nothomb e agli amici, per i quali adora organizzare cenette, pur tenendo sotto controllo i suoi quaranta chili(per più di un metro e settanta di altezza!) con una dieta prettamente mediterranea mescolata al sushi, di cui è ghiotta.
Come vedete, Eleonora è una ragazza normalissima, lontana dai fumi di un mondo che vuole la competizione a tutti i costi e vicina, invece, ai suoi ideali. E’ l’esempio vivente di come, con grande Amore per quello che si fa e si sogna(l’amore con la A maiuscola), sia possibile aspirare a vette apparentemente irraggiungibili; di come con arduo impegno, a forza di allenamento e poi ancora di allenamento, fatica e tanta dedizione anche una piccola principessa come lei possa diventare una grande regina, la regina della Danza.

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