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Il culto dei Palici Secondo il mito, il padre, temendo la gelosia della moglie Era (Giunone), sotterrò proprio nell'odierno territorio di Mineo l'amante che diede alla luce i gemelli nella forma dei due laghetti (o crateri). Oltre che come divinità del mondo sotterraneo, i Palici furono però venerati anche come protettori degli schiavi. Il loro santuario infatti fu soprattutto famoso nell'antichità come rifugio inviolabile per gli schiavi perseguitati dai padroni, ma anche come centro politico e, ancor di più, come sede di sacri giuramenti in cui chi si macchiava di spergiuro era immediatamente colpito dalla vendetta divina, in genere, con la perdita della vista. Secondo una tradizione, infatti, per determinare la veridicità di un giuramento chi lo pronunciava doveva stare in piedi guardando il cielo e, quindi, abbassarsi fino a toccare con la mano uno dei laghetti: rimane vittima dei gas esalati dai crateri o salvarsi significava essere colpevole o innocente. Secondo un'altra versione del mito, invece, nell'acqua dei laghetti venivano gettate delle tavolette sui cui era scritto il giuramento: le tavolette rimaste a galla provavano la veridicità del giuramento, quelle che affondavano la falsità e quindi la colpevolezza dell'accusato. | ||
sabato 1 maggio 2010
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