venerdì 23 gennaio 2009

riforma contrattazione

Riforma contratti, firmato http://mail.google.com/mail/?ui=2&ik=980e1f888d&view=gvatt&th=11f02ca543a10622&attid=0.1&disp=attd&mime=application%2Fpdf&zwtesto
l'accordo quadro senza la Cgil
Epifani: «Se il testo non sarà modificato «non c'è l'accordo». A vuoto l'appello di Gianni Letta

Epifani (LaPresse)
ROMA - Cisl, Uil e Ugl hanno firmato con il governo un accordo per la riforma del modello contrattuale. Non firma dunque la Cgil. L'accordo è stato siglato anche da Confindustria, Confcommercio, Confapi, Confesercenti e altri sindacati come al Confsal. Ania e Abi hanno dato il loro consenso ma si riservano di firmare.

IL NO DI EPIFANI - In precedenza il segretario generale della Cgil spiegava il no alla firma: «Se il testo non sarà modificato non c'è l'accordo della Cgil». Secondo Epifani «il livello nazionale di contrattazione non recupererà mai l'inflazione reale» e con il testo finora elaborato «non si allarga davvero il secondo livello». Mentre la derogabilità «diventa un principio generale, la bilateralità si allarga a compiti impropri e crea una casta», ha sottolineato. «Il governo ha forzato in direzione di un accordo che sapeva non avrebbe avuto il consenso della Cgil» ha poi aggiunto il leader del sindacato di Corso Italia. «Un governo che non riesce a dare una risposta sugli ammortizzatori sociali, non mette in atto un sostegno a consumi, famiglie e imprese, non ha uno straccio di idea di politica industriale e non redistribuisce risorse fiscali ai pensionati e lavoratori dipendenti» secondo il dirigente sindacale, forza verso questa direzione.

MARCEGAGLIA - «Ci dispiace perchè abbiamo lavorato molto per un accordo con tutti, anche con la Cgil. Abbiamo fatto di tutto però alla fine siamo convinti che in questi momenti serve coraggio, serve andare avanti con grandi riforme che al Paese servono e questa lo è». Così il leader di Confindustria, Emma Marcegaglia commenta l'intesa sulla riforma del modello contrattuale siglata questa sera a palazzo Chigi tra governo e parti sociali, ad eccezione della Cgil. «È una firma storica», aggiunge.

L'APPELLO DI LETTA - A vuoto quindi l' appello, lanciato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, alla responsabilità e al coraggio a tutte le parti in campo. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, intervenendo a «Porta a Porta», commentando il no dell'organizzazione guidata da Guglielmo Epifani ha detto che «La Cgil è l'unico sindacato che fa prevalere l'ideologia sull'analisi dei fatti». E poi ha aggiunto: «Per fortuna è finito il dogma dell'unanimismo sindacale».

SACCONI - Un risultato, la firma dell'accordo

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