domenica 31 gennaio 2010

S’asciucaru i balati ‘ra Vucciria!

S’asciucaru i balati ‘ra Vucciria!

Pignolata alla messinese

: "Ingredienti: gr. 500 farina bianca; gr. 50 burro, 5 uova, gr. 150 cioccolato fondente; gr. 200 miele; limone; olio per friggere; sale.

Procedimento:mischiate la farina con le uova intere, burro ammorbidito e un pizzico di sale. Lavorate gli ingredienti fino ad avere un formato elastico e morbido per poi coprire con una tovaglia e lasciar riposare un'ora. Dopodicché, prendete la pasta, tagliatela in piccole corde spesse un dito e lunghe circa due centimetri. Friggete gli gnocchetti di pasta in molto olio ben caldo. Poneteli su carta assorbente. In un tegame di buona portata fate sciogliere, a fuoco basso, il miele e ritiratelo quando è trasparente, grattugiate della buccia di limone e mettete i gnocchetti fritti. Ponete il tutto in un piatto da dolci di buona portata formando una montagnuola. Fate sciogliere in una pentola, a bagnomaria, il cioccolato: spalmatelo in maniera uniforme sulla pignolata e servite"

il maiorchino

il maiorchino
e il gioco ad esso dedicato durante la sua sagra a  Novara di Sicilia

sabato 30 gennaio 2010

Piraino

Allungata in posizione panoramica sul crinale di una collina. Piràino conserva ancora la struttura del borgo medievale, costellato di edifici religiosi. Le sue origini leggendarie (sarebbe stata fondata dal ciclope Piracmone, uno dei tre ministri di Vulcano) sono probabilmente legate al ritrovamento di ossa di grandi dimensioni in alcune grotte dei dintorni, erroneamente considerate ossa di Ciclopi. Le chiese sono tutte disseminate lungo la strada principale del borgo. La Chiesa del Rosario la più orientale, riedificata neI 1635, conserva ancora il campanile cinquecentesco. All'interno, dal bel soffitto ligneo a cassettoni con rosoni in stile bizantino-normanno si trova un singolare altar maggiore in legno dipinto a motivi floreali (prima metà del XVII sec.) con una serie di medaglie lignee applicate: raffiguranti i Misteri del Rosario; al centro dell'altare, il gruppo ligneo della Madonna con Santi.


Più avanti si trova la Chiesa della Catena, eretta nella seconda metà del XVII sec., dove si svolsero le prime elezioni dopo l'unità d'italia. Conserva i begli affreschi, bizantineggianti, ritrovati nella Chiesa della Badia.

Si giunge poi alla piazza del Baglio, che deve il suo nome al baglio che dà accesso, ai locali di abitazione del Palazzo Ducale, fatto costruire dai Lancia (XV-XVI sec.). Procedendo ancora verso ovest, si arriva al punto più alto del paese, dominato dall'intatta Torre Saracena o Torrazza (X sec.), dalla cui terrazza si gode uno splendido panorama su Capo d'Orlando e sui tetti del paese che si allunga ai suoi piedi. La torre faceva parte di un sistema di avvistamento che partendo dalla cinquecentesca Torre delle Ciavole, posta lungo la costa, comunicava con la Guardiola, situata nord del paese e quindi con la Torrazza.

All'estremità occidentale del paese infine si trova la Chiesa di S. Caterina d'Alessandria di origini cinquecentesche ma rimaneggiata nel XVII sec. Al suo interno, l'altare ligneo è decorato a motivi floreali. Il pilastro a destra dell'altare è ornato da un bassorilievo raffigurante S. Caterina che schiaccia l'infedele.

Ritornare verso la costa. Sulla sinistra si erge la Torre delle Ciavole. Proseguire fino alla piccola località balneare di Gioiosa Marea e seguire le indicazioni per S. Filippo Armo e S. Leonardo (9 km circa) fino a raggiungere Gioiosa Guardia

mercoledì 27 gennaio 2010

Santa Febronia


Santa Febronia
non entro nella dscussione se è il caso o meno di spostare il giorno della festa a Palagonia per valorizzarla
perche non mi compete mi limito ad ammirare le opere d arte inpirate al culto di questa santa

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testimonianze in occasione del giorno della memora

giovedì 21 gennaio 2010

Maniace




Maniace: "Maniace, le cui attività economiche principali sono legate all'allevamento ed alla produzione di pesche e latticini, è una cittadina formatasi nell'arco di questo XX secolo ed ha raggiunto la propria autonomia municipale nell'aprile del 1981 staccandosi dal comune di Bronte. Tuttavia, fu già fiorente centro urbano anche in epoche antiche.
Le prime notizie sono del 1040 allorquando Giorgio Maniace sconfigge in questa zona i Saraceni. In virtù di questa vittoria e per interessamento della Regina Margherita di Navarra, madre di Guglielmo II, nel 1173, i Normanni fecero erigere un'abbazia Benedettina, detta di S. Maria di Maniace, collegata, a partire dal 1491, a Monreale e della quale si conserva ancora bene la Chiesa tardo-normanna, con un bellissimo portale del XIII secolo, con capitelli riccamente decorati. Dal 1799, per volere di Ferdinando III di Sicilia, Maniace divenne feudo dell'ammiraglio Orazio Nelson, per ringraziarlo degli aiuti offerti nel soffocare i moti rivoluzionari napoletani che si erano avuti quell'anno."

Storia

Storia di MANIACE CT

castello di Nelson

Quando Re Ferdinando di Borbone decise di ricompensare Orazio Nelson per i servigi che l'ammiraglio gli aveva reso stroncando la rivoluzione napoletana del 1799 e facendo impiccare l'ammiraglio Caracciolo, dovette scegliere fra alcune baronie siciliane che potevano essere regalate perché di regio patronato.





La sua scelta ricadde alla fine sui possedimenti delle due celebri abbazie di 'Santa Maria di Maniace' e di 'S. Filippo di Fragalà', unite dal 149l, se non dal 1188, ed appanaggio da tre secoli dell'Ospedale grande e nuovo dei poveri di Palermo. Con la sua donazione Ferdinando concedette all'ammiraglio Nelson la facoltà di trasmettere la Ducea non solo a qualsiasi dei suoi parenti ma pure ad estranei nonché il privilegio di non pagare la tassa dell'investitura. Nella concessione, inoltre, il re spiegava che l'entità della Ducea era la stessa che papa Innocenzo VIII aveva donato nel 1491 all'Ospedale di Palermo e cioè tutti i possedimenti un tempo appartenenti alle due abbazie di Maniace e di Fragalà. Per volere di Nelson, alla cara lady Emma Hamilton andava una rendita di cinquecento sterline annue.


martedì 19 gennaio 2010

foto evento cimeli Agatini

16 foto

cimeli Agatini

Si è tenuta domenica 17 gennaio, presso la chiesa di san placido a catania, l'inaugurazione della mostra "cimeli agatini: arte popolare" organizzata dall'associazione "sant'agata in cattedrale".


Quest'anno l'evento ospita, tra l'altro, una pregevole opera dell'artista pugliese Rita Delle Noci. Trattasi di un'icona grafica cm 40x50 realizzata con china e pastello acquerellato su cartoncino che, l'artista, ora risiedente a Formia (LT) ha fatto pervenire a Catania in occasione delle celebrazioni agatine 2010, quale “l’omaggio che un’artista – catanese nel cuore – dedica alla Sicilia, a Catania ed ai Catanesi tutti”.

All'evento erano presenti le autorità civili capitanate dall'onorevole Stancanelli, sindaco della città, e religiose, con l'arcivescovo mons. Gristina, oltre che il cerimoniere del comune di catania, commendatore Maina, nonchè i membri dell'associazione organizzatrice "sant'agata in cattedrale".

Nel corso dell'inaugurazione, ha fatto da guida alla mostra il sig. Claudio Batuli, ossia colui il quale da 15 anni ne cura l'allestimento, il quale si è soffermato particolarmente sull'opera di Rita Delle Noci, raccontandone al microfono la vicenda del come essa è giunta ad arricchire l'esposizione di quest'anno. Alla sua presentazione, l'opera ha raccolto entusiastici commenti e molta ammirazione da parte delle autorità e dei numerosi visitatori presenti. Il sindaco, sostando davanti all'opera, ha ringraziato a nome della città di catania l'artista che attraverso tale gesto ha voluto onorare la nostra terra nonchè l'amata "santuzza" tanto cara a tutti i catanesi.

Tale mostra, quest'anno giunta alla quindicesima edizione, ha registrato l'anno scorso ben diciottomila visitatori.

domenica 17 gennaio 2010

buttitta ignazio -

buttitta ignazio - Cerca con Google: "IGNAZIO BUTTITTAPagina dedicata al poeta siciliano. Scheda biografica, elenco delle opere e una piccola selezione di poesie dell'autore."

Facebook | Foto di Sicilia - Illustri siciliani


Facebook Foto di Sicilia - Illustri siciliani: "Buttitta Ignazio (Bagheria 1899-1997) Scrittore e Poeta

'Un populu
mittìtilu a catina
spugghiàtilu
attuppàtici a vucca,
è ancora libiru.

Livatici u travagghiu
u passaportu
a tavola unni mancia
u lettu unni dormi
è ancora riccu.

Un populu,
diventa poviru e servu
quannu ci arribbanu a lingua
addutata di patri:
è persu pi sempri.

Diventa poviru e servu
quannu i paroli non figghianu paroli
e si manciunu tra d'iddi.
[.....]"

sabato 16 gennaio 2010

Buccheri-Festa di S Antonio 09

Buccheri-Festa di S Antonio 09 video

La città di Buccheri SR


La città di Buccheri

buccheri storia


Incerte sono le origini di Buccheri, come del nome: alcuni lo fanno derivare dal "Buker", nome di un comandante saraceno, altri dalla combinazione di "Bous" e di "Hera". a ricordare che qui vi pascolavano le sacre vacche di Hera.




I1 territorio intorno è ricco di testimonianze archeologiche che testimoniano la presenza dell'uomo in antichissima data: una serie di capanni pastorali, costruiti con tecnica megalitica ricordano tale presenza.



II mito ricorda poi che in queste contrade il pastore Dafni pascolava i suoi armenti e quelli degli dei, al suono del flauto.



Collocata lungo le pendici del monte Lauro (986 m) vide insediarsi sul suo territorio Siculi, Romani, Bizantini e Arabi. Furono proprio gli Arabi a colonizzare il territorio, in precedenza e in gran parte ricoperto di vaste pineta e boschi di frassini e querce, procedendo ad un vasto programma di "appoderamento".

Gli Arabi, con ogni probabilità, a difesa dei territori colonizzati fortificarono il colle Tereo, cingendolo di una muraglia e insediandosi attorno ad esso.



Ma l'edificazione del castello, sullo stesso colle, si deve ai Normanni, i quali, cacciati gli Arabi, trasformarono il fortilizio in un ben munito castello.



Questo presentava due torrioni a difesa dell'ingresso principale rivolto a Sud-Est e una torre centrale, il mastio. Di questo castello restano oggi alcuni importanti resti.

I primi signori di Buccheri, di cui si ha notizia, furono i Paterno, che vennero nel 1088. Successivamente il borgo, già sviluppatosi attorno al castello, passò ad Alaimo. Leontino e da questo alla Famiglia Montalto. Primo barone di Buccheri fu Gerardo Montalto, investito nel 1313. Dopo due secoli la signoria del paese passo alla famiglia Morra, e da questa agli Alliata-Villafranca, che governarono fino al 1812.

Il primo nucleo del paese e costituito dalle casette costruite attorno al castello e nell'area lungo il crinale del colle verso est, coincidente con 1'attuale quartiere della Badia e del Casale.



Qui fu fondata nel 1212 la Chiesa di S. Antonio; nel 1453 il monastero di S. Benedetto e intorno a questa data l'antica Chiesa di S. Maria Maddalena, presso l'ingresso est del paese.

Nel corso del XVI e XVII secolo il paese crebbe lungo il pendio sud del castello. Tale tendenza fu accentuata dopo il terremoto del 1693, che distrusse il paese quasi totalmente.



Il centro Fu ricostruito sullo stesso sito, ma verso la sottostante valletta, allora attraversata da un canale d'acque, che fu ricoperto verso il 1770.

Dopo il terremoto la Chiesa di S. Antonio fu direzionata verso sud (in origine guardava a nord) e la chiesa della Maddalena spostata nell'attuale sito. La chiesa di S. Antonio domina il paese dall'alto di una scenografica scalinata (costruita nel 1911). Nell'interno a tre navate si possono ammirare due interessanti quadri di G. Borremans dipinti nel 1728, un bel paliotto d'altare cinquecentesco nell'altare della navata sinistra. La chiesa di S. Maria Maddalena risale al '400 ed era situata prima del terremoto, ad est del castello, sul colle detto della chiana. Fu ricostruita nel sito attuale lungo l'asse viario della via Vittorio Emanuele. La facciata si deve all'architetto buccherese Michelangelo Di Giacomo, che vi lavorò fino al 1750.



Nell'interno e nella navata di destra è collocata la statua marmorea della Maddalena, scolpita nel 1508 da Antonello Gagini. La chiesa Madre hauna facciata incompleta; notevole nell'altare centrale un crocifisso ligneo del XVI secolo, una tela seicentesca raffigurante S. Michele nella navata sinistra e un quadro raffigurante S. Ambrogio, patrono del paese, della metà del secolo XVIII.

Isolato su un modesto poggio a ovest del paese, è il piccolo ma suggestivo Santuario della Madonna delle Grazie (sec. XVII-XVIII), un tempo cenobio di Frati eremiti. A otto km da Buccheri, in direzione: di Lentini, si incontra la Chiesa di S. Andrea, edificata verso il 1225 per iniziativa di Federico II.



E' in stile gotico, ad una navata, con ingresso originario ad ovest, per i monaci del convento annesso, e a nord per i fedeli. E' uno degli esempi migliori di architettura religiosa del periodo svevo.

Ritornando a Buccheri, da piazza Loreto si raggiunge la grotta di S. Nicola, una chiesa cristiana scavata nella roccia di fondazione antichissima: e ricoperta di affreschi di cui si vedono le tracce ancora oggi.





Sull'altipiano del monte Lauro, che sovrasta il paese, sono ancora visibili le numerose neviere, attive fino ai primi decenni di questo secolo. Numerosi rifugi di pastori a pianta circolare e costruiti con blocchi squadrati di pietra nera sono le tracce più appariscenti dell'antica civiltà agropastorale iblea.

AGRICOLTURA: PASSEGGIATE D'INVERNO TRA I SAPORI DI SICILIA


AGRICOLTURA: PASSEGGIATE D'INVERNO TRA I SAPORI DI SICILIA

venerdì 15 gennaio 2010

Programma Celebrazioni in Onore di S.Agata 2010


Programma Celebrazioni in Onore di S.Agata 2010

Visita la galleria fotografica dell'inaugurazione della mostra "Cimeli Agatini arte popolare"


Visita la galleria fotografica dell'inaugurazione
della mostra "Cimeli Agatini arte popolare"

Galleria fotografica

Galleria fotografica

Vulcano - Viaggio al centro della terra


Vulcano - Viaggio al centro della terra

Novaceta Magenta



questa volta non parlo di Sicilia ma di lavoratori siciliani lombardi calabresi e di tutte le altre regioni che lavoravano in questa azienda diamogli una mano a salvare il loro posto di lavoro
nelL'azienda tessile la produzione è ferma da oltre un anno


Operai sul tetto alla Novaceta di Magenta

La protesta dei 200 dipendenti per impedire che la proprietà faccia smantellare i macchinari

MILANO - Operai sul tetto a Magenta, per impedire che la proprietà faccia smantellare i macchinari con i quali lavoravano i 200 dipendenti. Succede alla Novaceta, azienda tessile in dismissione che produce filo acetato, in via Piemonte. Per le 10 di martedì mattina la Cub, che da un mese presidia l'azienda con un picchetto fuori dai cancelli, aveva indetto un'assemblea dei dipendenti che sono 200 in cassa integrazione da anni, assemblea non autorizzata dalla proprietà. La proposta era di creare una cooperativa per far ripartire l'azienda, ma l'assemblea ha deciso per l'occupazione, e un gruppo di operai è salito sul tetto. La produzione alla Novaceta è ferma da più di un anno.

domenica 10 gennaio 2010

energie rrinnovabili

il governo italiano non si sa bene per quale motivo continua  a scommettere sul nucleare in una nazione in cui non manca il sole, l acqua e il vento si vogliono costruire centrali nucleari. in una nazione dove ci sono aziende leader nella produzione di pannelli fotovoltaici e di pale eoliche si preferisce utilizzare vetuste tecnologie straniere si dice che le pale eoliche o i pannelli solari deturpano l ambiente si preferisce deturpare la nostra salute

- Promossi&Bocciati di Palermo-Atalanta: Pastore entra e INNESCA Cavani, che ingenuità Talamonti

- Promossi&Bocciati di Palermo-Atalanta: Pastore entra e INNESCA Cavani, che ingenuità Talamonti

Il sol dell'avvenire


Il sol dell'avvenire

giovedì 7 gennaio 2010

Finanzastraordinaria, intervista Simone Cimino - Presidente e Fondatore Cape | Canicatti Web.com

Simone Cimino - Presidente e Fondatore Cape Canicatti Web.com: "Nato ad Agrigento, laurea con lode all’Università Bocconi e borsa di studio alla New York University nel 1983. Lavora per 7 anni in Montedison sotto la guida di Giuseppe Garofano. E’ poi Partner e A.D. di LBO Italia. Nel 1992 si mette in proprio, fondando Advance. Fonda nel 1999 la spa Cimino & Associati Private Equity di cui è Presidente; in poco tempo attira l’attenzione del gruppo francese Natixis con cui crea un accordo nel 2001. Nel 2003 nasce la società di gestione del risparmio Cape Natixis Sgr S.p.A.. L’attività di investimenti culmina con la nascita della Sgr e la raccolta del suo primo fondo gestito, Cape Natexis Private Equity Fund (gennaio 2004). Cape promuove nel 2008 un fondo immobiliare e avvia i lavori del fondo dedito esclusivamente alle PMI Siciliane. Simone Cimino ricopre inoltre la carica di Vice Presidente di Arkimedica, quotata Expandi, Vice Presidente di Cape Listed Investment Vehicle, quotata su MTF, Presidente della Fondazione Financidea e Consigliere dell’Aifi e dell’European Venture Capital Association"

Un'ipotesi sicula per il futuro di Termini - La Sicilia


Un'ipotesi sicula per il futuro di Termini - La Sicilia

Palazzolo Acreide - World Heritage List Unesco


Palazzolo Acreide - World Heritage List Unesco

Sito ufficiale del Comune di Palazzolo Acreide (SR) • Patrimonio dell'Umanità Unesco


Sito ufficiale del Comune di Palazzolo Acreide (SR) • Patrimonio dell'Umanità Unesco

mercoledì 6 gennaio 2010

sabato 2 gennaio 2010

bettino craxi


Come sapete Trinacria Prov Milano è un blog della provincia di milano. Ho appreso che la Moratti darà il nome di Bettino Craxi ad una via di Milano cio mi fa molto piacere e non comprendo le indignazioni e le proteste che ne sono scaturite , chi era Bettino? un uomo di sinistra figlio di immigrati Siciliani, che aveva idee federaliste,internazionaliste cioe sognava che tutti gli uomini fossero uguali  senza distinzioni di razza o di credo fautore di un pianeta federale l unico difetto era che voleva l Italia al centro di tutto ciò relegando gli USA in secondo piano errore imperrdonabile,se non avremmo buttato via l acqua sporca con il bambino dentro sarebberò prevalse le sue idee di fratellanza e tolleranza anche se lui ha sbagliato avremmo portato avanti i suoi ideali e non consegnato l Italia agli xenofobi per terminare una nazione che non riconosce la grandezza di queste idee è indegna di avere le ossa di Bettino se la Sicilia consapevole della sua dignita richiederebbe le spoglie di uno dei suoi figli farebbe Opera meritevole di essere ricordata in eterno

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