Caltavuturo: "Caltavuturo raccoglie piu' di 5.300 abitanti. Esso si trova in provincia di Palermo e nei pressi della Rocca di Sciarra. Etimologicamente, il nome della citta' significa 'Rocca dell'avvoltoio'.
La citta' e ricca di fortificazioni: il primo sito fortificato si trova nei pressi della Valle del fiume Imera settentrionale e dei due torrenti che vi confluiscono: tale sito e' antecedente al periodo musulmano; ad ovest di tale struttura si trova il secondo sito fortificato, la fortezza di Sclafani. Entrabe le strutture avevano anche il compito di proteggere l'antica Himera.
Fu dominata dai Normanni. Dal XV secolo la citta' fu dominata da svariate famiglie nobili, a partire dai Sclafani fino a giungere ai Toledo.
Caltavuturo offre la possibilita' di effettuare delle passeggiate lungo le vie cittadine, diverse per origine e struttura. In effetti si ha la possibilita' di ammirare una parte cittadina piu' antica, di origine cinquecentesca, ed una parte piu' recente in prossimita' della Chiesa Madre.
Tra i vari monumenti cittadini ricordiamo innanzitutto la Chiesa Madre dedicata a San Pietro e San Paolo, edificata alla fine del 1500 e successivamente ristrutturata. Al suo interno si possono ammirare, ad esempio, una tela raffigurante 'L'Adorazione dei Magi'.
Successiva tappa turistica e' la Chiesa dedicata a Santa Maria La Nova. Essa e' anche denominata 'La Badia' e si presenta in una forma molto semplice ad una sola navata decorata con degli stucchi settecenteschi.
sabato 27 febbraio 2010
PHIALE AUREA
La storia del "recupero" della phiale aurea di Caltavuturo, la cui autenticità è stata di recente confermata grazie a minuziose indagini di laboratorio, e lunga e complessa, trattandosi non soltanto della riscoperta di un eccezionale reperto archeologico, ma, anche, del frutto di un'importante e difficile inchiesta giudiziaria che ha segnato un rilevante traguardo dello Stato italiano nel recupero del patrimonio storicoartistico illegalmente trasferito all'estero.
Il piatto votivo, dal diam. Di cm 22,75 e dal peso di gr. 982,40, ha una larga e bassa vasca a profilo leggermente concavo con ombelico centrale (omphalos) e bordo pressoché verticale: la vasca e interamente decorata a sbalzo, con la tecnica della punzonatura e della cesellatura, e ad incisioni ottenute con microbulini a punta sottilissima.
La decorazione, in rilievo sul lato esterno del vaso, consiste di quattro fasce concentriche: il cerchio interno, più vicino all'omphalos, è formato da una fila di faggine, mentre le altre tre fasce sono costituite da ghiande alternate, nella fascia più esterna, ad un delicato motivo di api e fiori di loto stilizzati.
La fascia intorno al profondo omphalos centrale, è decorata all'esterno con grappoli, foglie e tralci di vite, che si sviluppano con elegante andamento curvilineo.
Per quanto riguarda il repertorio dei motivi figurativi rappresentati sulla coppa, esso è ampiamente documentato nell'ambito delle oreficerie greche: motivo delle ghiande e gia noto, ad esempio, dalla fine del VI sec. a.C. a Cipro, cosi come palmette, api, fiori di loto, viticci risultano diffusi soprattutto nelle produzioni di età ellenistica.
Ghiande decorano pure le altre due phialai d'oro "gemelle" del nostro esemplare: quella rinvenuta nel 1946 in Tracia, caratterizzata da tre cerchi di teste di negro, e quella del Metropolitan Museum, di cui non si conosce luogo di rinvenimento, ma che tuttavia, sulla base di alcuni elementi abbastanza probanti, sembra, anche in questo caso, potersi identificare con la Sicilia.
L'esemplare conservato a New York è pressoché identico al nostro, dal quale si differenzia solo per il peso, per la decorazione accessoria e per l'iscrizione in lettere puniche intorno all'omphalos.
L'iscrizione della phiale di Caltavuturo è, infatti, in caratteri greci, databili tra la fine del IV e l'inizio del III sec. a.C..
La parola xrysoi (oro) e tre lettere, simboli probabilmente del peso della coppa (115), sono di un sistema numerale che trova un puntuale confronto nel V decreto di Entella.
Un problema aperto rimane quello relativo all'identificazione del luogo di produzione della coppa, a prescindere dal suo rinvenimento, ormai conclamato nel territorio di Caltavuturo, evidentemente in connessione con il centro abitato di età ellenistica individuato sul Monte Riparato, di cui si conservano, presso l'antiquarim di Himera, i corredi rinvenuti nella necropoli nel corso delle regolari campagne di scavo effettuate nei decenni scorsi.
Non è da escludere, tra le varie ipotesi, la possibilità che il vaso sia arrivato nell'isola da un'area anche lontana, in un periodo particolarmente florido sotto il profilo economico e per il quale è attestata, attraverso i rinvenimenti archeologici, un'ampia circolazione di oggetti pregiati anche in abitati e centri dell'entroterra isolano.
Oppure, in alternativa, il vaso potrebbe essere stato realizzato in Sicilia da un esperto artigiano, formatosi altrove o che operava con modelli e repertori decorativi comuni ad altre regioni.
Il piatto votivo, dal diam. Di cm 22,75 e dal peso di gr. 982,40, ha una larga e bassa vasca a profilo leggermente concavo con ombelico centrale (omphalos) e bordo pressoché verticale: la vasca e interamente decorata a sbalzo, con la tecnica della punzonatura e della cesellatura, e ad incisioni ottenute con microbulini a punta sottilissima.
La decorazione, in rilievo sul lato esterno del vaso, consiste di quattro fasce concentriche: il cerchio interno, più vicino all'omphalos, è formato da una fila di faggine, mentre le altre tre fasce sono costituite da ghiande alternate, nella fascia più esterna, ad un delicato motivo di api e fiori di loto stilizzati.
La fascia intorno al profondo omphalos centrale, è decorata all'esterno con grappoli, foglie e tralci di vite, che si sviluppano con elegante andamento curvilineo.
Per quanto riguarda il repertorio dei motivi figurativi rappresentati sulla coppa, esso è ampiamente documentato nell'ambito delle oreficerie greche: motivo delle ghiande e gia noto, ad esempio, dalla fine del VI sec. a.C. a Cipro, cosi come palmette, api, fiori di loto, viticci risultano diffusi soprattutto nelle produzioni di età ellenistica.
Ghiande decorano pure le altre due phialai d'oro "gemelle" del nostro esemplare: quella rinvenuta nel 1946 in Tracia, caratterizzata da tre cerchi di teste di negro, e quella del Metropolitan Museum, di cui non si conosce luogo di rinvenimento, ma che tuttavia, sulla base di alcuni elementi abbastanza probanti, sembra, anche in questo caso, potersi identificare con la Sicilia.
L'esemplare conservato a New York è pressoché identico al nostro, dal quale si differenzia solo per il peso, per la decorazione accessoria e per l'iscrizione in lettere puniche intorno all'omphalos.
L'iscrizione della phiale di Caltavuturo è, infatti, in caratteri greci, databili tra la fine del IV e l'inizio del III sec. a.C..
La parola xrysoi (oro) e tre lettere, simboli probabilmente del peso della coppa (115), sono di un sistema numerale che trova un puntuale confronto nel V decreto di Entella.
Un problema aperto rimane quello relativo all'identificazione del luogo di produzione della coppa, a prescindere dal suo rinvenimento, ormai conclamato nel territorio di Caltavuturo, evidentemente in connessione con il centro abitato di età ellenistica individuato sul Monte Riparato, di cui si conservano, presso l'antiquarim di Himera, i corredi rinvenuti nella necropoli nel corso delle regolari campagne di scavo effettuate nei decenni scorsi.
Non è da escludere, tra le varie ipotesi, la possibilità che il vaso sia arrivato nell'isola da un'area anche lontana, in un periodo particolarmente florido sotto il profilo economico e per il quale è attestata, attraverso i rinvenimenti archeologici, un'ampia circolazione di oggetti pregiati anche in abitati e centri dell'entroterra isolano.
Oppure, in alternativa, il vaso potrebbe essere stato realizzato in Sicilia da un esperto artigiano, formatosi altrove o che operava con modelli e repertori decorativi comuni ad altre regioni.
L’XI Festival della canzone siciliana partirà l’11 febbraio con la prima delle 18 puntate previste fino al 27 maggio; sarà trasmesso in diretta su Antenna Sicilia e sul canale satellitare Oasi Tv (848 di Sky) dal teatro Abc di Catania condotto da Salvo La Rosa, con la regia di Guido Pistone. In gara 42 concorrenti (12 in più rispetto al 2009) suddivisi in due categorie: il Premio Sicilia, nella quale gareggeranno trenta canzoni pop e neomelodiche con testi che strizzano l’occhio al sentimento e il Premio Trinacria, nella quale concorreranno alcune tra le proposte innovative più interessanti, sintesi di contaminazioni culturali e musicali, tra il tradizionale e il moderno.
Le finestre di comicità saranno affidate agli attori palermitani Toti e Totino. Il casting artistico è curato dalla Tolomeo spettacoli, Severino Recca è il direttore di produzione.
GUARDA E VOTA I VIDEO
Clicca qui per scaricare il regolamento
Sezione Premio Sicilia
1 - ‘N Sicilia
(A. Giordano - Petix)
Giò D’Angi
16 - Su non ci fussi stu mari
(Da Vinci- Spampinato)
Sal DaVinci
2 - ‘N tiempu ri nienti
(C.Pitino -V. Migliorisi)
Cecilia Pitino
17 -Manu a manu
(Corso-Mascellino)
Vito Di Pietra
3 - A banda do dimoniu
(Allegra – Fuzio – Castrogiovanni)
Lautari
18 - Muddichedda muddichedda
(V.Spampinato)
Vincenzo Spampinato
4 - Amuri chi veni, amuri chi va
(Canto – Analfino)
Simona Sciacca
19 - Nnammurata i tia
(Comis)
Laura Sfilio
5 - Bellissimo
(M. Cataldi)
Francesca Alotta
20 - Ninna ninnarò
(V. Milazzo)
Valeria Milazzo
6 - Canti canti
(Salemi)
Carmelo Salemi
21 - Nun ti bastu
(F. Morgia – S. Lisi)
Annalisa Minetti
7 - Ciuri d’ amuri
(Buzzurro-Giunta)
Sicily Stars
22 - Nnei li to occhi
(Angelica - Movecchi - Bersola - Santangelo)
Jenny B
8 - Comu veni veni
(G. Guerrieri)
A .Arancio -G. Guerrieri
23 - Siciliana sugnu
(M. Carmisciano)
Maria Carmisciano
9 - Curri
(A. Lo Certo)
Agata Lo Certo
24 - Sulu l’ occhi
(Arcidiacono- Scaminante)
Matermatuta
10 - Di cu sugnu
(A. Antico)
Alfio Antico
25 - Il superstite
(T. Canto)
Tony Canto
11 - Dui ciuri a latu
(Meli-Analfino-Costa)
Giorgia Meli
26 -Torna ccu mia
(M.Puglisi)
Mario Puglisi
12 - Duminica matina
(M. Incudine)
Mario Incudine
27 - Turmentu d’ amuri
(D. Magro)
Daniele Magro
13 - È tempu di cantari
(R. Scirè)
Mariangela Bellia
28 - Ventu d’orienti
(L. Sabatino V. Biondo)
Sei Ottavi
14 - Ehi ya zena
(Parisi – Taher – Parisi)
Cantiere Sicilia Nord
29 - Vulissi
(M.Puglisi)
Ernesto Marciante
15 – Iù cantu ppi tia
(F. Morgia – S. Lisi)
Franco e Carmelo Morgia
30 - Vulissi ‘n munnu
(A. Zappalà – G. Finocchiaro)
Manuela Villa
Sezione Premio Trinacria
1 - A tussi
(Gulino - Sclafani)
Nanà 7 - Squagghia la cira
(Busa)
Ali Baba
2 -C’ho il blues
(Ferlito-Furnari)
Brigantini 8 -Tarantella blues
(D.Urso)
I Beddi
3- Ciuri
(S. Di Giorgio - G.Tomaselli)
Ciauda 9 - Terra santa
(F. Paternò)
Filippo Paternò
4 - Gira vota e furria
(S.Carrubba)
Giufà 10 - Turiddu za za
(Nocera)
Pupi di surfaru
5 - I ruffiani
(A. Dipasquale)
Baciamo le mani 11 - Vota Babbacallo
(A.Monforte)
Antonio Monforte
6 - Lu dittaturi
(F. Leonardi)
Filippo Leonardi 12 - Zanzare
(D.Fisicaro)
Dario Fisicaro
--------------------------------------------------------------------------------
Le finestre di comicità saranno affidate agli attori palermitani Toti e Totino. Il casting artistico è curato dalla Tolomeo spettacoli, Severino Recca è il direttore di produzione.
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Sezione Premio Sicilia
1 - ‘N Sicilia
(A. Giordano - Petix)
Giò D’Angi
16 - Su non ci fussi stu mari
(Da Vinci- Spampinato)
Sal DaVinci
2 - ‘N tiempu ri nienti
(C.Pitino -V. Migliorisi)
Cecilia Pitino
17 -Manu a manu
(Corso-Mascellino)
Vito Di Pietra
3 - A banda do dimoniu
(Allegra – Fuzio – Castrogiovanni)
Lautari
18 - Muddichedda muddichedda
(V.Spampinato)
Vincenzo Spampinato
4 - Amuri chi veni, amuri chi va
(Canto – Analfino)
Simona Sciacca
19 - Nnammurata i tia
(Comis)
Laura Sfilio
5 - Bellissimo
(M. Cataldi)
Francesca Alotta
20 - Ninna ninnarò
(V. Milazzo)
Valeria Milazzo
6 - Canti canti
(Salemi)
Carmelo Salemi
21 - Nun ti bastu
(F. Morgia – S. Lisi)
Annalisa Minetti
7 - Ciuri d’ amuri
(Buzzurro-Giunta)
Sicily Stars
22 - Nnei li to occhi
(Angelica - Movecchi - Bersola - Santangelo)
Jenny B
8 - Comu veni veni
(G. Guerrieri)
A .Arancio -G. Guerrieri
23 - Siciliana sugnu
(M. Carmisciano)
Maria Carmisciano
9 - Curri
(A. Lo Certo)
Agata Lo Certo
24 - Sulu l’ occhi
(Arcidiacono- Scaminante)
Matermatuta
10 - Di cu sugnu
(A. Antico)
Alfio Antico
25 - Il superstite
(T. Canto)
Tony Canto
11 - Dui ciuri a latu
(Meli-Analfino-Costa)
Giorgia Meli
26 -Torna ccu mia
(M.Puglisi)
Mario Puglisi
12 - Duminica matina
(M. Incudine)
Mario Incudine
27 - Turmentu d’ amuri
(D. Magro)
Daniele Magro
13 - È tempu di cantari
(R. Scirè)
Mariangela Bellia
28 - Ventu d’orienti
(L. Sabatino V. Biondo)
Sei Ottavi
14 - Ehi ya zena
(Parisi – Taher – Parisi)
Cantiere Sicilia Nord
29 - Vulissi
(M.Puglisi)
Ernesto Marciante
15 – Iù cantu ppi tia
(F. Morgia – S. Lisi)
Franco e Carmelo Morgia
30 - Vulissi ‘n munnu
(A. Zappalà – G. Finocchiaro)
Manuela Villa
Sezione Premio Trinacria
1 - A tussi
(Gulino - Sclafani)
Nanà 7 - Squagghia la cira
(Busa)
Ali Baba
2 -C’ho il blues
(Ferlito-Furnari)
Brigantini 8 -Tarantella blues
(D.Urso)
I Beddi
3- Ciuri
(S. Di Giorgio - G.Tomaselli)
Ciauda 9 - Terra santa
(F. Paternò)
Filippo Paternò
4 - Gira vota e furria
(S.Carrubba)
Giufà 10 - Turiddu za za
(Nocera)
Pupi di surfaru
5 - I ruffiani
(A. Dipasquale)
Baciamo le mani 11 - Vota Babbacallo
(A.Monforte)
Antonio Monforte
6 - Lu dittaturi
(F. Leonardi)
Filippo Leonardi 12 - Zanzare
(D.Fisicaro)
Dario Fisicaro
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mercoledì 24 febbraio 2010
martedì 23 febbraio 2010
il palermo per termini imerese
Notizie Sicilia Informazione sulla Sicilia News, cronaca siciliana – Live Sicilia: "Gli amici di Blog Sicilia scrivono al presidente, anzi, a “Mr. President”, Maurizio Zamparini, patron del Palermo Calcio. L’oggetto? Il calcio, ovviamente, ma anche la situazione che vivono le famiglie di Termini Imerese di fronte all’incertezza sul futuro dello stabilimento Fiat. Perché domenica sera c’è Juventus-Palermo, un appuntamento che – di questi tempi – non può passare inosservato"
domenica 21 febbraio 2010
museo acciuga ASPRA PA
Balistreri Girolamo - Conserve Ittiche: "LA LEGGENDA DELLE ACCIUGHE
«Tanti e tanti anni fa, così tanti che non potete immaginare quanti, splendeva nel cielo una numerosa famiglia di stelle; stelle piccine piccine, ma luminosissime: forse le stelle più luminose di tutto l'universo celeste. Si chiamavano Engrauline ed erano molto, molto vanitose»
Secondo la leggenda le Engrauline furono punite da Dio per la loro ostinata vanità, e dal cielo gettate in mare. Si chiamarono, «da allora e per sempre, semplicemente acciughe».
(tratto da 'L'alice delle Meraviglie' di Mitì Vigliero Laimi, 1998 ed. Marsilio"
«Tanti e tanti anni fa, così tanti che non potete immaginare quanti, splendeva nel cielo una numerosa famiglia di stelle; stelle piccine piccine, ma luminosissime: forse le stelle più luminose di tutto l'universo celeste. Si chiamavano Engrauline ed erano molto, molto vanitose»
Secondo la leggenda le Engrauline furono punite da Dio per la loro ostinata vanità, e dal cielo gettate in mare. Si chiamarono, «da allora e per sempre, semplicemente acciughe».
(tratto da 'L'alice delle Meraviglie' di Mitì Vigliero Laimi, 1998 ed. Marsilio"
sabato 20 febbraio 2010
lunedì 15 febbraio 2010
rischio idrogeologico
aiutiamo san Fratello e Giampilieri ,costringiamo la provincia di Messina e la regione Siciliana a mettere in sicurezza le zone a rischio dissesto e diffondiamo la cultura della sicurezza che non si costruisca più in zone pericolose o comunque se lo si deve propio fare mettendo prima in sicurezza cio che sta intorno
domenica 14 febbraio 2010
venerdì 12 febbraio 2010
decreto Romani
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.camera.it%2F_dati%2Fleg16%2Flavori%2FAttiDelGoverno%2Fpdf%2F0169.pdf&h=7f7d150bb97705e1c8e8a6299ad05ecf
questo decreto puo mettere a tacere internet LEGGETELO
questo decreto puo mettere a tacere internet LEGGETELO
mercoledì 10 febbraio 2010
lunedì 8 febbraio 2010
domenica 7 febbraio 2010
sabato 6 febbraio 2010
venerdì 5 febbraio 2010
mercoledì 3 febbraio 2010
martedì 2 febbraio 2010
lunedì 1 febbraio 2010
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