giovedì 30 dicembre 2010
mercoledì 29 dicembre 2010
domenica 19 dicembre 2010
AMEDIT MAGAZINE – SOMMARIO DICEMBRE 2010
Giuseppe Maggiore
Editoriale
Massimiliano Sardina
SPECIALE: Non è un Cattelan
Altri Teoremi, gli universi geometrici di Ernesto Sartori
Il Colore Arancio
Luca Bardaro
Bentornata Rossa di Sicilia
Mauro Carosio/Massimiliano Sardina
SPECIALE: Everyday Is Like Morrissey
Mauro Carosio
Musiche del Mediterraneo – intervista a Guido Festinese
Centro Culturale Paolo Maura
SPECIALE: Mineo ricorda il poeta Paolo Maura
Valentine Rossetti
The Sicilian Supremo - Il genio melanconico di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Massimiliano Sardina
Tutta colpa di Sciltian – intervista a Sciltian Gastaldi
Giuseppe Maggiore
La necessità della Poesia – intervista ad Andrea Antonio Siragusa
Giuseppe Campisi
Il potere dei simboli: come guidare con facilità le masse.
Gianluca Terranova
Lucia la Martire
Massimiliano Sardina
Pasolini. Dopo di lui il nulla, o quasi.
La dignità di Monicelli
Paranormal-Cinema: Alcune considerazioni su Paranormal Activity 1&2
Giuseppe Maggiore
Gli antichi mestieri. Una rivisitazione nel centro storico di Vicenza
Barbara Campisi
U Palazzu Gravina a Palagonia
Scuola primaria I. C. “Gaetano Ponte”
Pompei e i nostri siti archeologici in pericolo.
Associazione Amici delle Missioni
Iniziative Pro Guinea Bissau
Associazione Avis
La donazione: un “bene” sempre più apprezzato dalla nostra comunità cittadina.
SEGNALAZIONI:
Premio Imago Artis – Premio Nazionale per la Pittura e la Grafica
Paolina Nucifora – Da bambina vedevo gli angeli
Premio Artistico Maddalena Leonardo – IV edizione
SPONSOR: Modakì – In Domus – Az. Agr. Aranciopoli – Pizzeria La Crisalide – Crystal – Si. Bla. – Brancato Gioielli – Capital Cafè – I Portici Village - Panificio Barbagallo – Valenti S.G.M. – Centro Ortopedico Siciliano.
PER RICHIEDERLO: amedit@amedit.it
martedì 14 dicembre 2010
PREMIO NAZIONALE PER LA PITTURA E LA GRAFICA
PREMIO IMAGO ARTIS per i nuovi linguaggi dell’Arte Contemporanea
in collaborazione con AMEDIT Amici del Mediterraneo
Presenta:
PREMIO NAZIONALE PER LA PITTURA E LA GRAFICA
I Edizione (2011)
Rivolto ad artisti, illustratori e grafici d’ogni fascia d’età, operativi sul territorio italiano.
Si garantisce massima libertà espressiva sia per quanto concerne le tecniche creative utilizzate, sia per le tematiche affrontate. Non si tratta di un concorso “a tema”. Il fine del Premio IMAGO ARTIS è quello di individuare e promuovere personalità creative che padroneggiano linguaggi autonomi e specifici.
La partecipazione al concorso comporterà due livelli di selezione.
Modalità di accesso alla prima selezione:
l’opera (sia essa un olio su tela, un acquerello su carta o un’illustrazione digitale) dovrà essere fotografata in buona risoluzione e inviata in allegato via e-mail (formato jpg) all’indirizzo amedit@amedit.it unitamente a una scheda informativa dettagliata dell’autore, entro e non oltre il 30 aprile 2011.
Tutte le opere pervenute saranno attentamente valutate da una Giuria di qualità, composta da storici dell’arte ed esperti del settore. Al termine della valutazione verranno selezionate in via definitiva 12 (dodici) opere. I dodici finalisti saranno contattati personalmente dalla Redazione del Premio entro il 15 maggio 2011.
Modalità di accesso alla seconda selezione:
Le opere selezionate dovranno pervenire in formato fotografico cartaceo standard A4 (cm. 21x29,7) presso la sede AMEDIT di Palagonia (Catania). Tutti i dettagli vi saranno forniti dalla Redazione.
La prima opera classificata si aggiudicherà la copertina a tutta pagina della rivista AMEDIT, e un articolo ampio ed esaustivo all’interno della stessa; alle altre opere finaliste verrà dedicato un articolo corale (con tutte le immagini a colori e le informazioni sui singoli autori).
La segreteria di redazione è a disposizione fin da ora per ogni eventuale chiarimento all’indirizzo: amedit@amedit.it.
La partecipazione al Concorso è assolutamente gratuita per tutti i sostenitori del sodalizio Amedit.
N.B. Se non sei ancora iscritto, e vuoi concorrere con la tua opera, è sufficiente versare il contributo di Sostegno Annuale di 20,00 euro sul c.c. (Codice IBAN): IT 95 U 08713 84100 000000404176 intestato a: Associazione Amedit-Gli Amici del Mediterraneo.
domenica 12 dicembre 2010
san michele di ganzaria
San Michele di Ganzaria è un comune italiano di 3.779 abitanti della provincia di Catania in Sicilia.
Dista 14 km da Caltagirone, 34 da Gela, 52 da Enna, 80 da Ragusa e 89 da Catania.
Il territorio si estende su una superficie di 25,59 km2 ad un'altezza media di 490 m s.l.m. in zona prevalentemente collinare nei pressi della montagna della Ganzaria a sud dei monti Erei, nella Sicilia centrale.
La zona rurale è di gran lunga maggiore della urbana.
La fondazione del centro abitato risale all'anno 1000 e fu dovuta agli Arabi; ne è prova il fatto che alcuni nomi di contrade come Favara, Cuba, Giarrizza, hanno chiara etimologia araba.
Il casale continuò ad essere abitato anche dopo la cacciata degli Arabi e, durante la dominazione angioina, fu eretta la chiesa di San Michele Arcangelo detta anche "Fanum Gallorum", Tempio dei Francesi.
Il più antico documento sinora conosciuto riguardante il feudo della Ganzaria è un atto del 1276[1] che attesta il possesso del feudo da parte di Guglielmo De Padula. Gli succedette Attardo De Padula e, a questi, il genero Guglielmotto de La Timonia. Indi il feudo venne quindi confiscato avendo partecipato alla ribellione di Caltagirone del 1394 contro il re Martino I e, successivamente, concesso, presumibilmente attorno il 1395 a Ranieri Morana. In seguito passò nelle mani della potente famiglia dei Modica di Caltagirone e quindi ad Antonio Gravina, figlio primogenito di Agata Modica e Vassallo Gravina Speciale, detto "il Bellicoso", capitano negli eserciti di Carlo V.
Alla fine del XV secolo il casale era andato distrutto da un incendio e il paese venne ricostruito da Antonio Gravina con la stipula dei Capitoli datata 25 settembre del 1534. Il paese fu popolato dai profughi albanesi scacciati dall'occupazione turca. I Capitoli vennero confermati nel 1554 dal viceré Ferdinando De Vega; con essi il barone Antonio Gravina assegnava agli esuli greco-albanesi "tuctu lu feudu di Sanctu Micheli e tucta la Sausetta Soprana". Antonio Gravina morì nel 1558 e venne sepolto nella capella annessa al castello baronale in seguito conosciuta come chiesa del Carmine andata distrutta poi nel secondo dopoguerra. La baronia venne successivamente elevata a ducato nel 1625 per concessione del re Filippo IV di Spagna.
Dopo l'abolizione della feudalità, San Michele di Ganzaria divenne comune nel 1812. Nel 1832 fu visitato dai reali di Napoli, Ferdinando II delle Due Sicilie e Maria Teresa d'Austria che lasciarono in dono 100 monete d'oro affinché venisse rifatto il pavimento della chiesa madre.
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